Chiesa di San Pantaleo

La chiesa Parrocchiale di San Pantaleo, patrono della città di Sorso, risale al 1835, anno di inizio della sua costruzione. Progettista e direttore dei lavori fu il frate-architetto sassarese Antonio Cano, che aveva studiato scultura sotto il Canova e architettura all’accademia di San Luca in Roma. L'edificio, considerato il capolavoro architettonico del Cano, venne realizzato secondo moduli neoclassici sul sito della preesistente chiesa romanico-pisana.

L'attuale chiesa a tre navate si caratterizza per l'imponente cupola ellissoidale, chiamata Zimbonia dai Sorsensi. Colpisce la plastica esterna che connota fortemente il paesaggio urbano; tuttavia, la sua maestosità non ha un eguale riscontro interno, dove gli spazi trovano respiro soprattutto nelle cupole e nel presbiterio: quest’ultimo, appare piuttosto estraneo al resto della costruzione, forse a causa della prematura scomparsa dell’architetto che morì a Nuoro, in seguito ad un incidente avvenuto nel cantiere della neoclassica chiesa di Santa Maria della Neve.

L'artistico portale dell’ingresso principale è riccamente scolpito in legno. All'interno della chiesa, in prossimità della bussola d'ingresso, i primi due altari delle navate laterali conservano l’originaria composizione neoclassica con binati di colonnine ioniche.

Le colonne e le lesene corinzie, insieme alla ricca trabeazione che percorre tutto il perimetro interno, arricchiscono la navata centrale, insieme alle statue in stucco degli apostoli realizzate da Salvatore Demeglio nel 1853, contenute nelle nicchie poste in corrispondenza dei pilastri della cupola, dell’ingresso e degli altari.

Tra gli oggetti sacri in argento, risaltano un incensiere di stile gotico, risalente al XVI secolo, una croce processionale  del XVII secolo, appartenuta alla Confraternita dei Disciplinati, un’altra croce processionale del XVIII secolo ed un ostensorio del XIX secolo.

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